Alle sorgenti del tempo
Sperimentare in prima persona gli aspetti multidimensionali della realtà può essere sconvolgente. Per Maurizio Cavallo la sua “abduction” da parte di entità che definisce come extraterrestri ha segnato un profondo cambiamento sia del suo modo di vedere la realtà e la vita, sia della sua stessa personalità.
Quando intervistai Maurizio Cavallo, molti anni fa (vedi “Viaggo e trasformazione” nella sezione Articoli di questo sito), ebbi l’impressione che fosse ancora intento a elaborare un’esperienza che all’osservatore esterno poteva anche sembrare affascinante e invidiabile, ma che per lo stesso interessato era stata assolutamente sconvolgente e non solo per i drammatici cambiamenti che aveva portato nella sua vita, ma anche e soprattutto perché aveva fatto piazza pulita di quei luoghi comuni e di quei i concetti che noi tutti, coscienti o meno, diamo per scontati e che riguardano il mondo, la realtà, la vita e il nostro destino di esseri umani.
“Nei primi tempi ho persino avuto la tentazione di suicidarmi” mi confessò per darmi un’idea dello smarrimento in cui era piombato subito dopo l’abduction.
A quei tempi Jhlos affidava soprattutto alla pittura e alla musica i suoi ricordi, i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Non temeva tanto di suscitare incredulità e ironia quanto di diventare suo malgrado un guru, ruolo che gli esseri da lui incontrati non gli avevano assolutamente affidato. Nonostante tutto accettò di scrivere per Mutamenti alcuni testi (vedi, sempre nella sezione Articoli, “I Templari e i Teschi di Cristallo”) in cui lasciava intravedere il sapere che aveva acquisito attraverso il contatto con una realtà molto diversa dalla nostra. Gli esseri che lo avevano rapito continuavano infatti a parlargli, a incontrarlo a volte fissandogli veri e propri “appuntamenti” durante i quali riceveva un’istruzione intensa quanto stravolgente.
Negli anni successivi Maurizio ha rotto il silenzio pubblicando “Oltre il Cielo” un libro in cui narra la sua “abduction” e descrive alcuni dei contatti avuti in seguito con i clariani, gli extraterrestri con cui è entrato in contatto. Il libro ha riscosso un notevole successo ed è stato tradotto in varie lingue tra cui l’inglese, il francese e il giapponese. Recentemente è uscita una seconda opera di Maurizio Cavallo, intitolata “Alle sorgenti del tempo”, dove l’Autore riprende la narrazione della sua avventura “extraterrestre” (ma è difficile parlare di luoghi quando si fa riferimento a esperienze del genere) descrivendo un nuovo incontro con gli alieni che lo conducono a bordo del Kethos, un mezzo di trasporto spazio-temporale, per scoprire l’essenza stessa del tempo e della realtà in cui tutta l’umanità è immersa.
In compagnia dei suoi istruttori e in particolare del clariano Suell, Maurizio scopre via via la storia stessa dell’umanità, del pianeta Terra e dell’universo. Viene portato alle radici di tutto ciò che noi consideriamo comunemente realtà, comprende le origini dell’illusione temporale e sperimenta in pratica una dimensione di “eterno infinito presente” simile allo stato descritto da certi mistici. L’uomo di oggi si deve risvegliare dall’illusione del tempo lineare, in perpetua fuga dal futuro verso il passato, e deve prendere coscienza che “tutto è qui e ora” per sfuggire finalmente alla sofferenza e alla paura della morte. Solo allora potrà andare incontro al destino di serenità e di pace che lo attende.
Maurizio Cavallo Jhlos, Alle sorgenti del Tempo, Edizioni Verdechiaro