Numeri per scoprirsi
Conoscere le persone attraverso i numeri, questo è ciò che fa da anni Renata Babini. Conoscere per dare risposte che spesso si rivelano risolutive di difficoltà e problemi di vario genere. La numerologia, ci spiega Renata, mostra a ciascuno il cammino da percorrere nel corso di questa vita, un cammino dal quale non si può deviare senza pagarlo molto caro.
Quali sono le origini della numerologia?
La numerologia è una scienza antica. Il primo nome importante che si associa alla numerologia è quello di Pitagora, nato, mi pare, nel 570 prima di Cristo. Ma la numerologia esisteva già da tempo presso popoli quali gli Egizi, o i Caldei che la usavano per curare, o per conoscere, perché il numero era un mezzo di divinazione, un fattore importantissimo. Basti pensare ai numeri che si ripetono nella Bibbia, il 7, il 9… La Bibbia è in sé un libro di numerologia. Non è affatto casuale che Dio abbia creato il mondo in 7 giorni, che gli apostoli fossero 12. In tutt’altro contesto, pensiamo a quanti numeri ricorrono nei detti popolari, come spaccare il capello in quattro, essere al settimo cielo…
Come hai scoperto la numerologia?
Sono sempre stata attratta dai numeri. Fin da bambina ero brava in matematica e ho un’ottima memoria per i numeri. Ricordo persino il numero di telefono della mia famiglia quando ero piccola! Penso di aver ereditato questa passione per i numeri da mia madre, che aveva l’abitudine di giocare al lotto. Quando uscivamo, si divertiva a segnarsi i numeri di targa che le piacevano e li giocava, vincendo a volte somme abbastanza importanti.
Da giovane ho cominciato a fare le carte, che sono anch’esse legate ai numeri. Più avanti ho letto dei libri e ho capito che la numerologia poteva essere usata per aiutare gli altri a scoprirsi. Così ho cominciato a studiarla nei libri. Presto però mi sono resa conto che avevo bisogno di un maestro, di una persona che avesse esperienza. Il mio primo maestro è stato un inglese, che ho conosciuto quando vivevo in Inghilterra. Avevo quarant’ani allora. Era un medico, ma usava moltissimo la numerologia. Era molto capace e profondo. Grazie a lui ho capito che certi numeri possono anche indicare patologie cui puoi essere soggetto se non percorri il tuo cammino.
Quindi la numerologia può aiutare a evitare le malattie?
Infatti. La numerologia può aiutare le persone a capire che se non segui il tuo percorso ti ammali. Purtroppo molte volte le persone sono già malate quando consultano il numerologo. Ma bisogna pensare che ciascuno arriva al momento giusto.
In che senso?
Nel senso che non serve dire qualcosa a qualcuno quando non è pronto ad ascoltare.
Dopo questo insegnamento, ho cominciato a fare pratica con le persone, mettendo alla prova anche il mio intuito, che è fondamentale in numerologia. Perché, se per esempio ho davanti due gemelli, la mia risposta non è mai identica per entrambi.
E questo non è scontato, dato che la numerologia si basa sulla data di nascita.
Per praticare la numerologia bisogna anche farsi un po’ canali, avere una certa intuizione. In questo mi ha molto aiutato il fatto di essere terapeuta. Sono ben cosciente che, se ho ricevuto questo dono, lo devo spendere bene. Perché chi ha questa capacità intuitiva entra nella vita dell’altro, anche nella sua vita spirituale. Quindi il numerologo deve cercare di essere una persona vera.
Che cosa significa essere una persona vera?
Significa che non lo devi fare per soldi, che non ti devi aspettare niente, che devi restare umile, che non devi pensare di avere in mano un qualsiasi potere…
Torniamo alla tua storia…
Dopo quel primo maestro ne ho avuto un altro, un australiano che mi ha insegnato moltissimo e poi un’amica svizzero-italiana, anche lei una brava numerologa. Tutti mi hanno aiutato, ma, ripeto, per praticare la numerologia non basta avere le conoscenze, bisogna avere quel pezzo in più.
Fai anche consulenze per più persone, per le famiglie ad esempio?
Certo! E possono essere utilissime. Prendiamo il caso di una famiglia in cui la madre ha due 4. È evidente che una donna così ha bisogno di ordine. Non sopporta di vedere il disordine in casa. Purtroppo nessuno dei suoi tre figli ha un 4. È chiaro che sono disordinati e che non si può sperare di cambiarli. Inoltre i giovani nati nel nuovo millennio hanno il 2 nel loro tema, mentre noi avevamo l’1. Ora la numerologia ci dice che sono più disordinati di noi, soprattutto se non hanno nessun 1 nel tema. Ma il 4 non è solo il numero dell’ordine in casa o negli oggetti, solitamente gli scienziati, gli avvocati, i medici hanno un 4 perché è indice di pensiero ordinato e sistematico. Quando qualcuno ha un 8, che significa soldi, posizionato nella griglia numerologica al livello dedicato allo spirito bisogna ricordare che il soldo viene chiamato “talento” nella Bibbia e che quindi anche il denaro può essere un talento che va usato bene, perché si tratta di un prestito, non di qualcosa che ci viene dato per farne quello che ci piace.
Tecnicamente, come si calcola il tema numerologico?
Si sommano il giorno, il mese e l’anno di nascita, tenendo conto che non si può andare oltre certi numeri. Ad esempio, il 18 non esiste e quindi bisogna sommare 1+8 = 9. I numeri vanno fino al 10. Poi ci sono gli 11, i 22, i 33 e i 44 che sono numeri abbastanza rari, tanto che molti numerologi non li considerano, ma che per me rappresentano spiriti-guida venuti sulla terra ognuno con un compito particolare. Quando queste persone non trovano lo spirito, di solito sono molto frustrate, malate e spesso muoiono giovani, perché a loro è stato dato un compito importante e quindi anche un talento importante. Recentemente ho fatto il tema di Einstein. È un 33. Solitamente un 33 è un medico che porta sulla terra cose nuove, nuove scoperte, nuove scienze… Quindi non a caso.
C’è anche un collegamento con altre discipline, come l’astrologia?
Sì, un collegamento molto forte. Infatti mi confronto spesso con un amico astrologo e restiamo entrambi stupiti dalla similitudine dei risultati che otteniamo. Aggiungo che sommando il giorno e il mese di nascita con l’anno in corso, si scopre l’anno che la persona sta vivendo, ossia l’equivalente della rivoluzione solare in astrologia. Quindi le cose si amalgano ed è giusto che sia così perché nessuno è depositario della verità assoluta.
C’è anche un’influenza generazionale per il fatto che le persone della stessa generazione tendono ad avere gli stessi numeri?
Certo. Le generazioni del ventesimo secolo tendono ad avere il senso dell’io perché hanno l’1 nel tema. Non è un male perché l’io si doveva sviluppare. Ora, i giovani nati dopo il 2000 hanno il 2 che è il senso del “noi”. Quindi siamo entrati nell’era del “noi”.
Si dice che siamo entrati nell’era dell’Acquario, che porta un maggiore senso di comunità.
Esatto. Plutone è entrato nell’Acquario e ci resterà per vent’anni. Questo significa che molte maschere cadranno e prime fra tutte quelle che ci mettiamo con noi stessi, ma anche molte maschere del mondo. Dovremo diventare rivoluzionari nella nostra vita, quindi dovremo rivendicare la libertà. Ma non dobbiamo dimenticare che la libertà viene solo dopo la consapevolezza. Dovremo anche definire ciò che è importante per noi. Materialmente dovremo fare un passo indietro, perché ci saranno meno soldi e forse, come dice Fromm, dovendo scegliere tra essere e avere, sceglieremo finalmente di essere.