Conoscere il carattere attraverso le impronte digitali
Ciascun essere umano possiede una particolarità unica e del tutto indipendente dalla famiglia, dall’etnia, o dal genere. Tale particolarità si forma nel quarto mese di vita intrauterina e non cambia più fino alla morte. Stiamo parlando delle impronte digitali. Non a caso, da più di cent’anni, la polizia fa uso delle impronte digitali per identificare le persone. È scientificamente provato che persino i gemelli monozigoti, che pure hanno lo stesso DNA, presentano impronte digitali diverse. Ciò che è assai meno noto è invece che le impronte digitali possono rivelare il carattere di una persona, le sue potenzialità e anche quei “difetti” la cui gestione costituisce una sfida per chiunque voglia lavorare su sé stesso per migliorare la propria vita e i rapporti con gli altri. Il primo a notare una coincidenza tra le impronte digitali e certe particolarità caratteriali, circa mezzo secolo fa, fu Richard Unger, uno studioso americano. Unger iniziò uno studio sistematico delle linee della mano e delle impronte digitali, studio che è poi stato portato avanti e sviluppato da varie persone. Tra gli altri Marianne Volonté, una ex-legale svizzera, ha creato il Mymarq Biometric Personality Test per permettere un uso generalizzato dello studio delle impronte digitali sia da parte di persone desiderose di conoscere meglio sé stesse, il partner, i figli; sia da parte di aziende private o di istituzioni pubbliche per determinare le caratteristiche dei candidati in caso di assunzione, in modo da capire in quali condizioni di lavoro potrebbero dare il meglio di sé.
Quali sono i vantaggi di questo sistema rispetto ad altri tipi di analisi del carattere? Chiediamo a Marianne Volonté.
Il Mymarq Byometric Personality Test si basa su premesse scientifiche e pertanto garantisce risultati oggettivi, non manipolabili, indipendenti da qualsiasi tipo di interpretazione. Sappiamo che le impronte digitali non cambiano, pertanto non dipendono né dallo stato d’animo, né dal momento che stiamo vivendo.
Come avviene il test?
Le impronte si dividono in cinque disegni principali. A ciascun disegno viene attribuito un tipo di carattere. Una persona può avere più di un carattere.Il test viene poi completato con i potenziali e le sfide, notando su quale dito e su quale mano si presentano i disegni e se la persona ha un unico disegno su tutte le dita, o se invece presenta delle combinazioni di due o tre tipi.
È frequente vedere una persona che presenta lo stesso disegno sulle dieci dita?
Non è frequentissimo, ma può succedere. Si tratta di persone che da un lato sono più “semplici”, nel senso che hanno meno conflittualità innate, ma che dall’altro sono anche prive di una certa dinamica. In altre parole, si presentano un po’ spente. Anche nella personalità, come in una batteria, ci vogliono due poli: uno positivo e uno negativo. Occorrono energie diverse per rendere viva un persona.
Quali sono le combinazioni più comuni, sempre tenendo conto che nessuna è perfettamente uguale all’altra?
Diciamo che è più usuale avere una combinazione di due tipi di carattere. Le persone che presentano combinazioni di tre o quattro tipi sono più rare.
Si può dire che vi siano combinazioni più favorevoli di altre?Assolutamente no. Tutti i caratteri presentano elementi positivi da un lato e sfide dall’altro. Fondamentale è invece il modo in cui la famiglia, la persona stessa, o la società, reagiscono a queste caratteristiche individuali. Per favorire la crescita dei loro lati positivi, diamo dei consigli e degli input concreti da seguire quotidianamente.
Esistono combinazioni che possono indicare la presenza didisturbi della personalità?
Attualmente stiamo indagando sulla corrispondenza di un certo disegno, noto come Arco, con lo spettro dell’Autismo non esclusa la sua leggera forma nota come Sindrome di Asperger. I più di trenta casi che abbiamo studiato sembrano darci ragione. Vorrei sottolineare che proprio in questi casi sarebbe importante eseguire il test il più presto possibile, perché i genitori, i docenti e la società possano favorire gli aspetti positivi del carattere e aiutare a gestire i lati critici. Solitamente si tratta di persone che presentano una componente di un disegno che è caratterizzato da un atteggiamento difensivo. Queste persone, spesso, non amano essere toccate. Persino da piccole rifiutano di essere abbracciate dalla mamma. Inutile dire che il più delle volte un comportamento del genere scatena nelle madri tutta una serie di reazioni negative, determinate non da ultimo dai sensi di colpa (che cosa ho fatto perché il mio bambino non mi voglia abbracciare?). Da lì si innesca un circolo vizioso. Tutto sarebbe differente se la madre sapesse che il bambino ha questa caratteristica innata e che ciò non ha niente a che vedere con lei. La madre in questione potrebbe invece concentrarsi sulle caratteristiche positive di questi bambini che sono onesti, tenaci, intensi, profondi, resistenti, focalizzati…
È quindi una forma di convenzione sociale a rendere meno accettabili le caratteristiche del disegno Arco, improntato alla difesa?
Certo, perché la società ci vuole sorridenti, carini, affettuosi… Soprattutto da bambini e ancor più se si tratta di bambine. Chi non ha queste caratteristiche è giudicato male, anche se magari è molto più profondo e affascinante di tanti altri.
La sindrome di Asperger potrebbe essere il risultato di un rifiuto sociale avvertito fin dalla prima infanzia?
Personalmente credo di sì. Ma è chiaro che per ora si tratta di una semplice ipotesi di lavoro su cui stiamo indagando. Siamo interessati a raccogliere più dati e invitiamo tutti coloro che presentano questo spettro a partecipare a questa importante ricerca.
Ci sono altri segni che possono in certi casi risultare critici?
Ho potuto constatare che i bambini che presentano il disegno noto come Vortice risultano sovente iperattivi. Non si tratta quindi di un disordine o di un’anomalia, bensì di una caratteristica innata che conferisce al bambino una forte energia. Una simile dote ha dei lati molto positivi, pur essendo difficile da gestire.
Quindi sarebbe importante analizzare le impronte dei bambini fin dai primi anni?
Certo, quanto più presto meglio. Ho l’esempio di varie famiglie che hanno cambiato radicalmente il loro modo di vedere i figli da quando sanno che certi comportamenti sono innati e non dovuti a errori educativi dell’uno o dell’altro genitore. Sempre in tema di rapporti familiari, a volte le caratteristiche dei genitori entrano in conflitto con quelle dei figli. Mio figlio, ad esempio, presenta segni caratteristici delle persone inclini a riflettere a lungo prima di prendere una decisione, mentre io sono portata a decidere rapidamente. Devo ammettere che quella che consideravo una mancanza di determinazione da parte di mio figlio mi esasperava… fino a quando non ho scoperto che non si trattava di un “difetto” da correggere per renderlo simile a me, ma di una caratteristica innata, di un processo di decisione diverso: più lento, ma profondo. Infatti mio figlio è molto determinato, perchè volta presa una decisione, non torna più indietro e la decisione ha una qualità oggettiva, quasi saggia. Per non parlare delle situazioni in cui un genitore attribuisce certe caratteristiche negative di un figlio all’ereditarietà, solitamente accusando l’altro genitore. Posso citare il caso di un inglese, sposato con una tedesca, il cui figlio presentava una predominanza di segni caratteristici del leader. Il padre sosteneva che l’indole irruenta del bambino era dovuta alla somiglianza con la madretedesca, così brusca e poco incline a prendere in considerazione la sensibilità altrui… I rapporti familiari sono cambiati radicalmente da quando il padre ha capito che il patrimonio genetico della madre non c’entrava affatto.
Che diffusione ha il Mymarq Biometric Personality Test?
Attualmente eseguiamo il test a livello familiare, di coppia e individuale. Inoltrecollaboriamo anche con aziende. Queste ultime ci consultano non soltanto per un processo più oggettivato nell’assunzione di personale, ma anche per migliorare il clima lavorativo e la pianificazione delle promozioni. Inoltre teniamo workshop e corsi per persone desiderose di formarsi quali consulenti per il test.
Quali mezzi usate per rilevare le impronte? Il classico tampone d’inchiostro?
Si usano vari strumenti che vanno dalla semplice lente d’ingrandimento, al tampone d’inchiosto o a un apposito tipo di scanner.
Studiare le impronte digitali facilita la vita sia sul lavoro che nel privato?
Assolutamente sì. Certo, non si tratta della ricetta della felicità, ma piuttosto di un metodo di indagine e di autoconoscenza che stimola la crescita personale e aiuta a gestirsi meglio.
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